Route
Ski mountaineering
Cima Dosegù
1,368 m
17.256 km
2,539 m
3,543 m
Profile

Descrizione
Classico percorso di fine stagione, in gran parte in comune con il più frequentato San Matteo. Io lo preferisco, proprio perché meno affollato e perché si arriva praticamente in vetta sci ai piedi.
Partenza dalla strada, in prossimità del Rifugio Berni (q.2541). Si scende al ponticello che supera il torrente e si comincia a salire per dossi in direzione Nord-Ovest, passando accanto ai ruderi del vecchi Rifugio Gavia, puntando ad un'evidente spalla della cresta NO della Punta Sforzellina. Da qui, perdendo inizialmente un centinaio di metri di quota, inizia un lungo traverso in direzione Est, seguendo il torrente Dosegù fino alla base di un salto roccioso. Superare il ripido ma ampio pendio sulla destra delle rocce, poi riprendere a la diagonale su pendenze contenute, questa volta in direzione Nord-Est, fino alla fronte del ghiacciaio (q. 2970 ca). Aggirare la seraccata sulla destra, salendo un evidente canale. Siamo ora all'inizio (q.3100 ca) del grande plateau del ghiaggiaio Dosegù. Percorrerlo tutto, in direzione Nord-Est, superando grandi mammelloni fino alla base del pendio finale, facendo attenzione ad eventuali crepacciaperti. Con buone condizioni, è possibile salire sci ai piedi il ripido canale fino all'anticima; da qui, in pochi minuti per roccette si raggiunge la vetta. Con innevamento abbondante e sicuro, è possibile raggiungere la vetta raggiungendo la cresta Est, aggirando sulla destra le prime rocce, per poi risalirla sci ai piedi e rientrare nell'ultimo tratto del canale aggirando un pinnacolo sulla sua sinistra. Tutto il percorso dall'inizio del traverso fino all'inizio del plateau richiede condizioni di neve sicura sui sovrastanti pendii nord della costiera che collega la Punta Sforzellina al San Matteo; in particolare, il tratto che supera il primo gradino.
Discesa per lo stesso itinerario: il canale iniziale, come detto sopra, è ripido (pendenza massima poco meno di 40°), poi inizia il lungo tratto dei mammelloni del ghiacciaio su pendenze variabili (divertente). La seraccata può essere superata per il canale di salita o più direttamente per il pendio subito a sinistra, scendendo, dagli ultimi seracchi; un po' più ripido. Dopo il traverso, resta il canale a fianco del salto di rocce. Poi la breve risalita per tornare alla spalla superata in salita ed il rientro alla strada. In alternativa, prima dell'ultimo tratto ripido si può risalire un ampio ed evidente vallone che, salendo in diagonale, permette di raggiungere un'altra spalla della cresta NO della Punta Sforzellina (20/30 minuti di risalita). Aggirata la cresta, si scende direttamente in direzione del Rifugio Berni.
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