Anello piuttosto impegnativo che gira attorno al monte Fumaiolo, per salire al valico dal versante più impegnativo, con i suoi tre chilometri finali da Balze al valico. Il giro indicato deve essere aggiustato, perché sotto Alfero, dopo Doncilio, sono finito su uno sterrato che sarebbe divertente con una. TB, non certo su una bici da corsa. Non è molto sconnesso, ma pieno di ghiaia e sassi; ho perso un sacco di tempo. Da Alfero conviene scendere scendere direttamente fino al ponte in pietra incontrato in salita nei pressi dei Molini della Para, passando per la località Mazzi.

Partendo dall‘inizio la salita inizia con un breve strappo ripido , tre tornanti; poi prosegue alternando troppi pedalabili a qualche strappo. È un percorso abbastanza nervoso, con alcuni saliscendi; più sali che scendi, visto che dai 340 metri di Quarto si arriva ai 1000 della confluenza della strada che sale da Alfero. Fino a qui l’asfalto è parecchio rovinato, pieno di crepe è un po‘ di buche. I tratti più impegnativi si trovano attorno al nono ed al quindicesimo chilometro (fra l’8 e il 10 %). Ancora qualche chilometro e si arriva  a Balze, dove inizia lo strappo conclusivo. Dopo un primo chilometro al 6/7%, in corrispondenza di un’area di parcheggio (sorgenti del Tevere) la strada si impenna. Alcune mappe danno 400 metri al 14,5%. Forse un po’ eccessive; fatto sta che in due chilometri si superano gli ultimi 190 metri di dislivello. La discesa fino ad Alfero è molto divertente, veloce e scorrevole su asfalto in ottime condizioni. Bisogna prestare un po’ di attenzione solo all’inizio, per via del buio del fitto bosco, si fatica a vedere eventuali sconnessioni, che comunque ci sono. Come detto all’inizio, da Alfero consiglio di scendere fino al ponte in pietra incontrato in salita, per poi percorrere a ritroso gli ultimi chilometri. Ci sono da risalire circa 100 metri di dislivello, ma molto meglio dello sterrato.